
La rappresentazione delle donne nei media pubblici deve essere rispettosa, moderna e libera da stereotipi degradanti.
La rappresentazione delle donne nei media pubblici deve essere rispettosa, moderna e libera da stereotipi degradanti. Spesso le trasmissioni televisive rappresentavano solo donne in cucina, con ruoli dietro le quinte o in secondo piano rispetto agli uomini. La parità di genere passa anche attraverso l'immaginario collettivo, la cultura e ciò che ogni giorno viene trasmesso al pubblico.
Nel tempo, Associazioni e organismi dedicati alla parità, hanno lavorato anche con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha la competenza, attraverso il dipartimento delle telecomunicazioni, sul Contratto di Servizi Rai, alla scrittura, all'inserimento e all'approvazione, nel 2010, di 12 emendamenti al Contratto di Servizio della RAI, con l'obiettivo di migliorare la qualità della rappresentazione femminile, eliminare stereotipi, garantire una presenza più equilibrata nei programmi e favorire una narrazione che valorizzi competenze, professionalità e dignità.
È necessario verificarne lo stato di attuazione, assicurare controlli continui e introdurre obblighi chiari, affinché la tutela dell'immagine femminile sia realmente parte della missione del servizio pubblico. Ad oggi infatti, chi non rispetta di fatto questa norma non viene sanzionato o multato.
💡 Principio fondamentale
Una RAI davvero al servizio e finanziata dai cittadini, deve contribuire alla costruzione di un immaginario positivo, rispettoso e consapevole. La cultura della parità si costruisce anche attraverso lo schermo, che una delle forme di comunicazione più forti che abbiamo e ogni passo avanti in questo ambito è un passo avanti per l'intera società.
📜 12 emendamenti
Contratto Servizio RAI
🏛️ Min. Sviluppo Economico
Competenza telecomunicazioni
✅ Approvati 2010
Inseriti nel contratto
⚠️ Nessuna sanzione
Chi non rispetta la norma non viene sanzionato o multato