Donne e diritti

Femminicidio

Dal femminicidio triangolato al riconoscimento del reato autonomo di femminicidio.

2012 caso Claudio
2013 legge
Art. 576 aggravante

Il femminicidio triangolato

Concetto elaborato con Avv. Alberto Biasciucci

Insieme all'Avvocato Alberto Biasciucci, che ha contribuito a definire il concetto di "femminicidio triangolato" — elaborato a partire dal drammatico caso del piccolo Claudio, ucciso dal padre gettandolo dal Ponte Mazzini di Roma, il 4 febbraio 2012, per vendicarsi della madre — ho portato avanti una battaglia decisiva per il riconoscimento legislativo del femminicidio come reato autonomo.

Il femminicidio triangolato rappresenta una delle forme più estreme e crudeli di violenza di genere: la donna viene colpita indirettamente, attraverso il figlio, usato come strumento di dominio, odio e annientamento.

Da quel momento ho scelto di impegnarmi affinché il femminicidio non restasse confinato alla cronaca nera, ma diventasse un tema politico, culturale e legislativo al centro del dibattito pubblico.

Legge 15 ottobre 2013, n. 119

Conversione del "decreto femminicidio"

Approvata

In questa direzione si inserisce l'introduzione dell'aggravante comune all'art. 576 co. 1 n. 5.1 del Codice Penale.

Aggravante Art. 576 c.p.

Se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla vittima (anche senza convivenza), con successive modificazioni fino al 2025.

Protagonisti

Avv. Alberto Biasciucci

Co-autore concetto

Cronologia

4 febbraio 2012

Caso del piccolo Claudio

15 ottobre 2013

Legge n. 119

Fino al 2025

Successive modificazioni

Riferimenti normativi

Art. 576 c.p.

Aggravante femminicidio

Legge n. 119/2013

Decreto femminicidio

Stato iniziative

Concetto "femminicidio triangolato"
Aggravante Art. 576 c.p.
Legge 119/2013

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